3 le vittorie consecutive di Dallas che entra in zona play off e con l arrivo di Rondo si candidano per una grande stagione; 3 ancora gli over time nella sfida Portland-San Antonio (che di tutto hanno bisogno tranne che di over time a oltranza) e 3 i rimbalzi (con 21 punti) nel match della scorsa notte contro Dallas,per il numero 3 degli spurs: Marco Belinelli.
Ma andiamo per ordine: domenica scorsa Kobe Bryant segnò il punto che lo ha portato a quota 32mila e duecentonovanta3, con il quale ha ufficialmente superato Michael Jordan che portava la numero venti3. Adesso la classifica all time di punti segnati lo vede al numero?
Beh, tirate a caso.
Lo ha fatto così, nel modo più facile e più difficile allo stesso tempo:
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In questa settimana l’ NBA ci ha regalato la miglior partita d’inizio stagione, quella tra i campioni in carica SPURS e i MEMPHIS GRIZZLIES, che sono una delle squadre più in forma del momento,e che dopo aver sconfitto Golden State e aver fermato quindi la loro serie di vittorie a 16, affrontano San Antonio a viso aperto.
Si gioca punto su punto fin da subito e si arriva a 10 secondi dalla fine con il punteggio di 89 pari. 6.8 secondi sul cronometro, possesso spurs, Ginobili scarica per Danny Green che spara dal perimetro e la mette, 89-92.
Solo 2 secondi e mezzo, ma non è finita; Marc Gasol trova un tripla disperata allo scadere che riporta le squadre in parità, over time.
Il primo finisce 102-102 dopo una palla persa dagli spurs che fa infuriare Gregg Popovich.
Nel secondo over time, con 2,6 secondi sul cronometro gli spurs sono sotto di due; spacciati? No problem, ci pensa Tim con un long two. 111-111 e terzo over time.
La fine non la racconto, mettetevi comodi.
Due giorni più tardi succede la stessa cosa, nello stesso palazzetto.
Ancora 3 over time, stavolta contro Portland e (ahimè) ancora una sconfitta per gli Spurs. Ci pensa Damian Lillard a regolare i conti alla fine, con 43 punti.
Esagerato.
San Antonio esce male da questa settimana, 4 sconfitte consecutive sono una cosa apparentemente insolita per loro. L’ ultima é avvenuta la notte scorsa nel back to back contro Dallas. Dico “apparentemente” perché è una squadra letteralmente decimata dagli infortuni e con una media di età non più giovanissima, nell’ ultima contro Dallas erano assenti praticamente tutti i migliori (Leonard, Parker e Mills a cui si sono aggiunti Duncan e Ginobili esausti dopo la partita contro Portland). Popovich ha quindi il dovere e l’ interesse di preservare i suoi “vecchietti” facendo sostituzioni anche da 5 (contro i Blazers ad esempio) e questo a volte va a discapito dell’ interesse primario, la vittoria.
Ma è sicuramente ancora presto per preoccuparsi.
A proposito di infortuni, settimana negativa anche per i Bucks che perdono il loro rookie ( seconda scelta assoluta) Jabari Parker, per tutta la stagione, a causa della rottura del legamento crociato anteriore.
Torna Cousins per i Kings.
Ancora stop per Durant che dovrà saltare la prossima, ma che nel suo breve rientro ha fatto in tempo a segnare un altro record personale, 30 punti nel primo tempo contro Golden State (poi esce dopo un contatto con Speights) ed é il secondo giocatore più giovane a raggiungere quota 15mila punti (dietro a LeBron James).
Tra le note positive della settimana sicuramente i Chicago Bulls, che vincono la sfida contro Memphis e che trovano un Jimmy Butler sempre più leader (seppur giovane) della squadra, ne fa 35 contro New York(career high) e 31 contro i Grizzlies.
Scontro tra fratelli, scontro tra titani: Gasol vs Gasol
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Bene finalmente anche il Gallo (Danilo Gallinari), che torna a giocare con consistenza dopo un periodo in cui lui stesso si chiedeva il perché della panchina; con 19 punti porta i suoi Nuggets alla vittoria contro Indiana che fa seguito alla grande vittoria contro i Clippers della notte precedente.
WELCOME BACK GALLO
Intanto auguri, alla prossima
GM
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